Centrale idroelettrica di Farneta
Centrale idroelettrica di Farneta | |
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Localizzazione | |
Stato | Italia |
Località | Farneta |
Coordinate | 44°21′43.03″N 10°34′44.67″E |
Informazioni generali | |
Tipo di centrale | ad acqua fluente |
Situazione | operativa |
Proprietario | Enel |
Anno di costruzione | 1924–1928 |
Macchinario idraulico | |
Configurazione | un gruppo turbina/alternatore |
Produzione elettrica | |
Potenza netta | 30,3 MW |
La centrale idroelettrica di Farneta, denominata Romeo Melli, è un impianto per la produzione di energia idroelettrica, di proprietà dell'Enel, situata a Farneta, frazione di Montefiorino in provincia di Modena.[1]
La centrale è dedicata a Romeo Melli, uno degli ingegneri (1874-1927) che maggiormente seguì lo sviluppo dell'intero progetto, dalle dighe d'invaso all'impianto.
Descrizione
[modifica | modifica wikitesto]Dal 1924 al 1989
[modifica | modifica wikitesto]Le acque utilizzate per attivare i generatori derivano dai bacini imbriferi di due torrenti, Dolo e Dragone, affluenti del fiume Secchia.
La costruzione della centrale è iniziata nel 1924, sotto la direzione della Società Consorzi Emiliani di Bonifica di Parma, impiegando 800 operai (successivamente assunti per la costruzione della Diga Braglie[2]), per concludersi nel 1928[3]. il suo scopo iniziale era quello di fornire energia, attraverso le reti della Società Emiliana di Esercizi Elettrici, agli impianti di idrovore dei Consorzi di Bonifica delle province di Reggio, Modena, Bologna, Ferrara e Mantova ed effettuare scambi di energia tra reti di diversa frequenza.
Inizialmente, le acque del torrente Dragone, venivano portate alla diga di Fontanaluccia attraverso una galleria a tracciato rettilineo ricavata nella dorsale montana che separa la valle del Dragone da quella del Dolo. Le acque del Dragone, mediante uno scarico di fondo della galleria, venivano convogliate in un torrente che confluiva nel serbatoio di Fontanaluccia, dove venivano utilizzate, insieme a quelle del Dolo, nella centrale di Farneta. La struttura a monte della Diga Braglie (70.000 m3) venne terminata solo nel 1939, dando così la possibilità di sfruttare il pieno potere generativo dell'impianto di Muschioso con potenza di 11 MVA[3].
Esiste una "centrale di controllo" a monte della centrale vera e propria (che si trova nel fondo della vallata). Tale zona pilota (oggi completamente automatizzata) denominata "la vasca", e situata nell'abitato di Farneta, permette anche il controllo e la pulizia dei condotti. Successivamente al termine dei lavori, il percorso ferrato realizzato per la costruzione della diga e lo scavo della galleria che da Fontanaluccia portava l'acqua del Dolo fino a Farneta, sono diventate delle strade comunali.
Il macchinario dell'impianto di Farneta, costituito da 4 gruppi ad asse orizzontale della potenza di 12 MVA cadauno, ha cessato il proprio servizio nel 1989, rimanendo però all'interno della centrale a scopo museale e didattico.[4]
Dal 1990 ad oggi: la seconda Centrale
[modifica | modifica wikitesto]La centrale, completamente automatizzata dal 1990, impiega oggi un gruppo ad asse verticale da 34 MVA, per una potenza complessiva pari a 30,3 MW.[4]
L'intera struttura industriale è stata restaurata conservando la forma degli anni venti. La centrale è stata successivamente ampliata per far fronte alle esigenze di fornitura elettrica.
Nel 2012 è stato approvato il progetto di una seconda nuova centrale idroelettrica a valle[5], aggiuntiva alla prima, con una potenza di 2368 Kw, da realizzarsi sulla sponda reggiana, a Cerredolo di Toano, ed alimentata dalle acque di scarico della centrale Enel di Farneta di Montefiorino[6]. Ad oggi la struttura non è però stata completata.
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ ENEL: la centrale idroelettrica di Farneta apre al pubblico, su Enel Spa, 13 maggio 2004. URL consultato il 20 aprile 2021 (archiviato dall'url originale il 2 luglio 2013).
- ^ Amedeo Osti Guerrazzi e Claudio Silingardi, Storia del sindacato a Modena. 1880-1980, Ediesse, 2002.
- ^ a b Centrale elettrica, su bbcc.ibc.regione.emilia-romagna.it. URL consultato il 14 marzo 2018.
- ^ a b (EN) Italy, su enelgreenpower.com. URL consultato il 1º febbraio 2021.
- ^ «Nuova centrale sul Dolo entro il 2014» - Cronaca - Gazzetta di Modena, in Gazzetta di Modena, 17 novembre 2012. URL consultato il 14 marzo 2018.
- ^ Claudio Benatti, Nuova centrale sul Dolo entro il 2014, in Gazzetta di Modena - cronaca di Pavullo, Serramazzoni, Appennino, 17 novembre 2012.
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su centrale idroelettrica di Farneta
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Intervista ad uno degli storici protagonisti della Centrale degli anni sessanta: Lino Magnoni di Farneta, su ceraunvolt.it (archiviato dall'url originale il 7 marzo 2016).
- memoro.org, http://www.memoro.org/it/Mettere-in-parallelo-le-macchine-e-la-linea_3467.html .
- Pagina tecnica sulla centrale in "ProgettoDighe", su progettodighe.it. URL consultato il 18 giugno 2013 (archiviato dall'url originale il 4 marzo 2016).